Scopri come rendere le emozioni delle preziose alleate, allenando la tua intelligenza emotiva.
Ti sembra che spesso le tue emozioni ti complichino la vita?
A volte capita di sentirsi in balia delle proprie emozioni, come se fossimo sulle montagne russe. In altre casi invece cerchiamo di reprimerle, ma questo ci porta ad accumulare e a sbottare, apparentemente senza un buon motivo. Oppure cerchiamo di abbassare il volume delle nostre emozioni, fino a sentire un senso di noia e di apatia.
Imparare a gestire le emozioni è una chiave fondamentale per un maggiore equilibrio e sicurezza in se stessi. In questo articolo scoprirai quali sono i principali errori che facciamo nel cercare di gestire le nostre emozioni e qual è invece la giusta strategia da adottare per “farsele amiche”.
La lotta quotidiana con le emozioni
Quante volte cerchiamo di non scoppiare a piangere, oppure di reprimere la rabbia verso un collega o il nostro partner?
Spesso, quando proviamo un’emozione tendiamo a giudicarla come inutile o sbagliata e a reprimerla.
“Non devo essere triste, devo pensare positivo”… “è sbagliato che io mi arrabbi così”.
La nostra testa si riempie di pensieri di questo tipo, nel tentativo di allontanare a tutti i costi un’emozione che giudichiamo scomoda, purtroppo con scarsi risultati.
Le emozioni “spiacevoli” quali rabbia, paura e tristezza, finiscono per essere viste come dei cavalli imbizzarriti da domare.
Nel senso comune, ragione e sentimento sono due mondi contrapposti e inconciliabili. Da questo dualismo che ha origini antiche, nasce l’errata convinzione che per stare bene nei vari ambiti della nostra vita sia necessario mettere a tacere le emozioni e usare la razionalità.
Essere sensibili diventa sinonimo di fragilità e poca lucidità, quindi di performance deludenti.
Ma è davvero così?
Le Neuroscienze e il potere delle emozioni
Le più recenti scoperte scientifiche in realtà hanno valorizzato il nostro modo emotivo smentendo questa contrapposizione. Le emozioni infatti hanno una funzione evolutiva in quanto migliorano la capacità dell’uomo di adattarsi all’ambiente. La paura ad esempio può essere utile quando ci permette di evitare un pericolo, la rabbia invece può fornirci l’energia necessaria a superare un ostacolo che ci allontana dal nostro benessere e così via.
In sostanza le emozioni, più che una mandria di cavalli indomabili, potrebbero essere considerate come fedeli destrieri in grado di portarci verso le mete desiderate. Dipende tutto dal nostro modo di viverle.
La mente mente, il corpo no
Mentre, parafrasando una celebre frase, la mente può darci messaggi non veritieri, il corpo non può che dire la verità; ha infatti una saggezza intrinseca che ci permette di connetterci alla nostra vera essenza.
Le emozioni sono proprio come una creatura mitologica a metà tra due mondi, avendo una doppia natura: da un lato corporea, in quanto sono responsabili di cambiamenti fisiologici (es. sudorazione, aumento della pressione ecc.), dall’altro mentale, essendo influenzate dall’interpretazione mentale che diamo allo stimolo ambientale.
Per loro natura sono passeggere, come un’onda che gradualmente sale, raggiunge un apice e scompare di nuovo nel mare.
in condizioni normali, come l’emozione si è manifestata spingendoci a un determinato comportamento, si esaurisce e il corpo torna alla sua normale situazione di equilibrio.
La convinzione circa il potenziale esplosivo e dannoso delle emozioni nasce dal fatto che in alcuni casi capita di restare intrappolati in un’emozione per un periodo più lungo rispetto al suo fisiologico esaurimento. Vediamo come mai avviene questo fenomeno.

Ruminazione mentale: quando i pensieri alimentano le emozioni
In un certo senso possiamo dire che siamo quello che consideriamo. I nostri pensieri infatti condizionano costantemente le nostre emozioni ei nostri comportamenti. Può accadere che ciò che considera gli alimenti un’emozione come ad esempio la rabbia, intrappolandoci in un loop dannoso per il nostro benessere. In questi casi non è tanto l’emozione a tenerci incastrati e confonderci, ma i pensieri che facciamo circa l’evento accaduto o l’emozione stessa. Se ad esempio restiamo arrabbiati per giorni per il comportamento di una persona che ci ha fatto soffrire, magari perdendo tranquillità anche nel lavoro, non è stata la rabbia a generare il circolo vizioso, ma il nostro alimentare la rabbia con continui pensieri “ruminanti” e ripetitivi sull’interpretazione di quanto accaduto. I pensieri “ruminanti” non fanno altro che gettare benzina sul fuoco, nutrendo uno stato d’animo che crea un profondo malessere. La rabbia diventa quindi rancore in grado di devastare la relazione con l’altro.L’effetto pentola a pressione: le conseguenze della repressione
In altri casi invece, nel tentativo di reprimere un’emozione che consideriamo inaccettabile per noi stessi o per gli altri, accumuliamo energia che non trova espressione, fino a sperimentare quello che possiamo definire “ effetto pentola a pressione”. Ci capita a quel punto di sbottare improvvisamente, spesso senza un’apparente buona ragione, con effetti pesanti sul nostro benessere psicofisico e sulle nostre relazioni. Questo è il meccanismo alla base dell’attacco di panico.Qual è allora il modo più funzionale di gestire le emozioni?
Nella società purtroppo sono ben radicati molti stereotipi e pregiudizi sul mondo emotivo, come il fatto che gli uomini non devono piangere, altrimenti sono deboli e troppo femminili oppure che una donna arrabbiata sia “isterica” o “abbia il ciclo”. Queste convinzioni sono di ostacolo alla capacità di vivere le proprie emozioni in modo fluido e privo di giudizio.Di fronte ad ogni emozione che proviamo abbiamo più possibilità:- Riprenderla e soffocarla;
- reagire in modo automatico (ad esempio arrabbiandoci furiosamente con qualcuno e perdendo il controllo)
- lasciarla fluire senza giudizio, chiedendoci cosa ci sta raccontando di noi e di quello che stiamo vivendo.
Non ci si libera di una cosa evitandola ma solo attraversandola” C. Pavese.Vuoi saperne di più sul mondo delle emozioni e scoprire altre strategie per migliorare il tuo equilibrio emotivo? Seguimi su Instagram e Facebook per altre risorse gratuite e consigli quotidiani.